Dal 1945 al 1962

 

Finalmente, nel 1945, secondo le aspettative di molti tavernolesi e del Parroco in particolare, la Banda ritornò alla Parrocchia.

Con la fine della guerra molte cose erano cambiate, ed anche certi politici... locali.

 

Iniziò così per il Corpo Musicale di Tavernola una certa continuità di lavoro ed impegno.

 

La direzione fu affidata al Sig. Sandro Zatti che si mise, con molta pazienza a rispolverare le basilari nozioni musicali ai bandisti, ormai da molto tempo inattivi.

 

Anche parecchi giovani cominciarono ad interessarsi alla Banda. La loro preparazione musicale era compito di Don Premarini, da Spirano, che fu a Tavernola dal 1944 al1947.

Don Premarini fu molto attivo nella educazione teorica dei giovani; ancora oggi gli anziani ricordano con piacere quando si andava in «sede» a solfeggiare.

La preparazione strumentale degli allievi era compito del sig. Fenaroli Mario (Baldo) il quale, negli anni a seguire, svolgerà anche funzioni di maestro del Corpo Musicale.

 

Il problema più serio, come sempre, era quello degli strumenti. Alcuni allievi, pur ben preparati in solfeggio, non avevano alcuna speranza di entrare a far parte della Banda a causa degli alti costi degli strumenti. I più fortunati aspettavano che il padre, o un parente, si stancasse di suonare per poter «ereditare» lo strumento. Questo avvenne con una certa frequenza; si diceva, per esempio «quelli sono portati per il basso», infatti padre, zio, figlio, tutti avevano suonato il basso. La vera ragione, purtroppo, non era la particolare predisposizione ma, senza togliere nulla alle rispettive capacità, il fatto era che di strumento c'era solo quello a disposizione.

 

Alcuni cenni di cronaca dal bollettino parrocchiale:

 

Dicembre 1946

“Il Corpo Musicale dell'oratorio si rinnova: sono stati riparati tutti gli strumenti e messi a corista nuovo.

Ha già fatto servizio alla Festa di Santa Barbara come al ricevimento del Vescovo.”

 

Giugno 1948

“Nella giornata dell'11 giugno il Corpo Musicale pensò un po’ alle finanze proprie. Eseguì parecchi pezzi, la serata all'Oratorio, dalla Compagnia dell'Azione Cattolica venne dedicata al Corpo Musicale «Religio er Patria» che fa parte dell'oratorio stesso.”

 

Gennaio 1949

“Il Corpo Musicale «Religio et Patria» è passato in fretta per gli auguri di Buon Anno, ma il tempo non ha permesso che si svolgesse la giornata come negli altri anni.”

 

Luglio 1949

“Alle 7:30 Mons. Vescovo arrivava a Cambianica, ricevuto dal Corpo musicale e da un folto stuolo di Ex-Combattenti e Reduci, una squadra di marinai in divisa, e dal clero e dalle autorità.

In corteo lo si accompagnò, sotto un sole che bruciava, a Cortinica. Nel pomeriggio i Vespri ed il concerto della «Religio et Patria».”

 

 

Dal 1948 al 1951 fu direttore del Corpo Musicale di Tavernola il maestro Benasla di Iseo. Questo maestro fu il migliore che la Banda di Tavernola avesse mai avuto. Profondo conoscitore di musica, rinnovò in buona parte il repertorio musicale della Banda, facendo eseguire anche brani da lui stesso composti, come la marcia sinfonica «Sul lago d'lseo».

Molti giovani entrarono nella banda in questo periodo e trovarono nel maestro Benasla un paziente insegnante. Il maestro veniva a Tavernola con il battello e dopo la scuola si fermava a dormire in canonica. Nonostante questi disagi egli diresse il Corpo Musicale per ben tre anni; con le sue dimissioni, il maestro Benasla, lasciò un notevole vuoto nella Banda di Tavernola.

 

Nel 1952 il Corpo Musicale, come direzione generale, fu affidato a Don Tengattini, mentre maestro era, nuovamente, Sandro Zatti.

 

Dal bollettino di aprile 1952

“II Corpo bandistico è stato messo sotto la direzione del Curato Don Tengattini che unitamente al maestro e ad altri generosi lo faranno fiorire.”

 

Le aspettative non furono però ripagate; infatti, così il Parroco commenta il servizio di Pasqua:

“II Corpo Musicale ha fatto la sua comparsa con pochissimi elementi di buona volontà... si fa per onorare il Signore, signori musicanti e vale molti di più che tutti i vostri affari!!!”

 

Ma né la direzione del curato, né le invettive del parroco riescono a risolvere i problemi del Corpo Musicale.

 

Ancora dal bollettino dell'ottobre 1952.

“Anche la festa di San Michele a Cambianica non è stata solenne come le altre volte. Non c'è stata neppure la banda!!! Ah quella benedetta banda!!! AI suo posto c'è stata un po’ di musica di altro genere... qualche schiaffo per segnare il tempo, qualche colpo di grancassa... e cori a iosa.”

 

A novembre dello stesso anno: 

“I nostri pueri corales hanno festeggiato Santa Cecilia, meno male che vi sono almeno loro che tengono viva la bella tradizione, altrimenti chi pensa più a Santa Cecilia? Scuola di Canto? Non si sente più nominare. Corpo Musicale? Morto e sepolto.”

 

Il Parroco non scherzava affatto. “I musicanti si trovarono per suonare almeno per gli auguri di Buon Anno, ma...” (sempre dal bollettino).

 

Nell'attesa che i giovani musicanti maturassero la loro esperienza bandistica iniziava il 1953, un'altro anno di grossi problemi per il Corpo Musicale di Tavernola. Nonostante l'assiduo impegno di Don Tengattini, la Banda non riusciva ad avere iniziative ed unità di intenti.

Mancava tra i musicanti spirito di collaborazione ed un chiara visione delle mete da perseguire.

 

Gelosie e rancori personali minarono alla base la banda stessa; non c'era continuità, non si sapeva più chi aveva la responsabilità del gruppo; anche gli allievi, da poco entrati, furono frastornati da tutto ciò, a scapito di quanto musicalmente potevano portare al Corpo Musicale.

Allora, la Parrocchia, responsabile del Corpo Musicale, affidò la direzione della Banda a Fenaroli Mario (Baldo) che, come abbiamo già ricordato, era il responsabile del «settore giovanile» ed aveva anche ricoperto la carica di vice-maestro.

 

Dal bollettino del febbraio 1953

“Risorge il Corpo Musicale?

Speriamo: ci vuole però buona volontà, nei musicanti come pure per chi deve dirigere... Per ora si è notata una certa facilità nel tirarsi indietro per non avere seccature... Povera buona volontà.”

 

Nell'aprile 1953, dal bollettino:

“Il Corpo Musicale ha fatto la sua ricomparsa con buona soddisfazione di tutti, anzi stavolta con tanto di berretto gallonato con insegne di comandante, di vice-presidente.

Come hanno fatto: pagano tutti in proprio.”

 

Probabilmente, quindi, dopo alcuni incontri con il nuovo maestro, Fenaroli Mario, la Banda si propose alcune mete da perseguire e sorretta dalla Parrocchia, si sentì di nuovo entusiasta e capace di fare.

In questo anno il Corpo Musicale di Tavernola non era particolarmente numeroso, ma ben assortito, sia, come strumentisti sia come classi di strumenti. Inoltre va ricordata che erano ormai anni che lo studio della musica era praticato, per cui anche le capacità di lettura musicale erano piuttosto buone.

Il maestro Fenaroli, oltre che sulle sue indubbie capacità, poteva contare su un organico di accettabile qualità.

 

È solamente nel 1955 che il Corpo Musicale di Tavernola si da una struttura solida e ben definita.

 

Leggiamo dal bollettino del mese di ottobre:

“Il Corpo Musicale «Religio et Patria» è stato ricomposto. Fondato da alcuni volenterosi nel 1908 con­decorò le sacre funzioni religiose e patriottiche.

Passò parecchi anni di peripezie ma rimise sempre in piedi.

Fu indipendente per parecchi anni, poi passò al dopolavoro fascista, poi venne di nuovo ri­composto dal Prevosto, ed ora appartiene all'Oratorio Giosuè Borsi.

Vennero acquistati nuovi strumenti e per non gravare sulla Fabbriceria e sul Comitato Pro Chiesa e Campane, i musicanti fecero un grazioso prestito alla Commissione Corpo Musicale, come pure un prestito lo fece un privato al quale il Corpo Musicale si sente grato.

Speriamo che oltre gli strumenti ci sia una volontà nuova, e che Baldo con Provincia, che ne sono l'anima, aiutati da una buona e compatta Commissione, possano vantare un Corpo Musicale abile e disciplinato.”

 

Questi furono i voti del Parrocco dopo che i musicanti decisero di autotassarsi e di riorganizzarsi.

 

Nella Banda spirava un aria nuova, voglia di fare.

Nonostante i problemi economici comuni a tanti musicanti molti di loro fecero un prestito al Corpo Musicale, prestito che molti non avranno mai rimborsato.

 

Anche nella Commissione per la Banda si ebbero alcune novità;

Presidente fu nominato Sandro Zatti, come maestro fu riconfermato Fenaroli Mario (Baldo), cassiere fu eletto Foresti Luigi (Provincia).

Consiglieri:

Bettoni Arturo (insegnante allievi)

Bettoni Pietro

Bettoni Innocente

Tre Bettoni, tre bombardini che nella storia della Banda di Tavernola non saranno mai dimenticati.

 

La Nuova Commissione del Corpo Musicale lavorò egregiamente per almeno tre anni.

Rispetto alle esperienze passate aveva il vantaggio di disporre di giovani meglio preparati e di vivere un momento in cui, anche socialmente, si poteva intravedere un futuro più sereno.

Nell' estate 1956, durante la festa per la celebrazione della Prima Santa Messa di Don Aldo Lucio Cristinelli, la Banda ebbe modo di esprimersi al meglio eseguendo un ottimo concerto.

 

Dal Bollettino parrocchiale:

“La festa incominciò per tempo; alla Santa Messa prima aveva inizio la distribuzione della Santa Comunione e le immagini ricordo. Alle 10 ebbe luogo il corteo da casa Cristinelli alla Chiesa, preceduto dal Corpo Musicale che nella giornata fece un servizio prezioso. I Sacerdoti in cotta, il Sindaco Direttor Cav. Cortinovis coll'ex Sindaco Soggetti accompagnarono in Chiesa il Sacerdote per la sua Prima Santa Messa. Fungeva da Diacono Don Arturo Colosio, Parroco di Bondione, concittadino di Tavernola; Sottodiacono Padre Gian Battista Colosio, dei Carmelitani Scalzi, pure di Tavernola, mentre era Padrino Don Bruno Foresti, Rettore al Seminario di Clusone, pure concittadino.

Tenne il discorso ufficiale Padre Soggetti dei Sacramentini, pure concittadino. Padrini vestiti in grigio erano Pedrocchi Ettore e Fenaroli Mario Enrico. La Scuola di Canto eseguì la Messa a tre voci virili del Perosi, mentre i seminaristi si arrangiavano alla meglio a cantare le parti mobili. Forse, essendo Don Lucio un musico, si poteva aspettare di più.

 

Dopo il pranzetto ufficiale tenuto nella casa parrocchiale, si cantarono i Vespri solenni ed il festeggiato rivolse al popolo la sua parola di riconoscenza. Chiuse la giornata un trattenimento lirico musicale all'Oratorio, riuscito bene perché di circostanza: il Corpo Musicale diede il via con la «Marcia Baldo», propria del nostro maestro, dedicata per la circostanza.”

 

Ma anche per la Nuova Commissione del Corpo Musicale arrivarono i tempi duri. Siamo verso la fine del 1958, quando riaffiorano le antiche gelosie e le rivalità fra opposte fazioni. Esauritosi l'entusiasmo degli anni precedenti, la Banda si trovò ancora a dover fare i conti con la mancanza di carattere di alcuni suoi dirigenti.

 

L'amarezza di molti per lo scioglimento di fatto della banda e ben descritto in questo articolo del bollettino, datato ottobre 1958.

 

“Un mio ricordo.

Siamo nell'anno 1908, 2 luglio: Festa della Madonna di Cortinica. Giornata assolata, caldo, un soffocante, ma bello come sempre il giorno della Festa della nostra Madonna.

C'era in noi ragazzi qualche cosa di più bello degli altri anni: c'era la Banda... ma non la Banda Forestiera, la nostra Banda.

L'avevamo seguita nelle prove o scuole di ogni sera; oggi v'era la prima esecuzione in pubblico per onorare la Madonna.

Mi conduce per mano il mio «bubà» che portava sulle spalle un trombone madornale; io sbirciavo quell'arnese di ottone lucido, e mi gloriavo con gli altri ragazzi come fosse mio.

La banda! che entusiasmo per noi ragazzi! Dalla stradetta di Cambianica saliva il popolo a schiera, tra le persone si vedeva qualche cosa a luccicare e noi subito «ecco quello è un musicante!». Per noi era tutto!

Non si distingueva uno strumento dall'altro se non dalla grossezza... e certamente doveva suonare meglio quello di maggior mole. Lassù eccoli radunati nel piccolo spiazzo davanti alla porta della Chiesa, e poi le note della prima marcia...

lo non so se ho provato nella vita un emozione più grande di quella. Tenevo il libretto davanti a mio padre a guisa di leggio, e mi pareva che tutti mi guardassero. Quella marcia l'imparai a memoria, e quando facevo il bulletto per le vie del paese la ripetevo zuffolando.

Da allora in poi quando la Banda usciva a suonare non mancavo mai, e desideravo di essere grande come gli altri per essere annoverato tra i musicisti. Ora sono passati cinquant'anni e mi dicono che la Banda non esiste più... male! Per me continuerò a ricordarla con simpatia.”

 

Successivamente, con la scomparsa di Don Pietro Bonicelli, nel 1959, le cose non andarono certo meglio.

Le varie iniziative dei maestri locali, che si susseguiranno dal 1959 al 1963, serviranno a tenere vivo il ricordo dell'esistenza di un Corpo Musicale in Tavernola, ma non a molto di più.

 

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